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Prevenzione

Novembre 2008 a Genova

Prima campagna per la promozione dell’unità familiare

e di prevenzione della crisi di coppia

 

Iniziativa parzialmente finanziata con il 5permille IRPEF (codice fiscale Aiuto Famiglia 95098390107)

 

Tutto il mese di novembre: check-up gratuito sull’intesa di coppia
Esso consiste nella compilazione di un questionario ed un test presso i nostri Punti Aiuto Famiglia di San Gottardo, Caricamento o Sampierdarena  e di un successivo colloquio presso lo studio di un nostro psicologo.  È necessaria la prenotazione inviando una mail a
prevenzione@aiutofamiglia.it.

 

 

16/11/08:  laboratorio su comunicazione e conflitto

Il laboratorio è stato tenuto dalla dott.ssa Pamela Alberti, psicologa di Varese.

Gli obiettivi principali del laboratorio sono stati quelli di riflettere sul ruolo della comunicazione nella gestione delle situazioni conflittuali, riconoscere i principali errori comunicativi ed imparare a porvi rimedio.
 

 

Sintesi del laboratorio  

Lui - “Hai sempre una giustificazione tu!!   Mi stavo dimenticando che tu sei sempre nel giusto e hai sempre le tue buone motivazioni! Sono solo io che sbaglio sempre e comunque!!”

Lei - “Almeno su questo devo darti ragione: tu sbagli sempre”

Frasi di un normale litigio tra coniugi come se ne sentono tante, come capitano in tutte le famiglie. Se va bene, se la coppia è solida prima o poi si torna a ragionare e si arriva a comprendersi e a confrontarsi utilmente,

Ma quante unioni, dopo tanti e tanti litigi di questo genere si sono dissolte sommerse da un cumulo di incomprensioni, conflitti non risolti, dialoghi trasformati in risse verbali in cui l’unica cosa importante sembrava essere che solo uno dei due dovesse uscirne vincitore: “Io ho ragione e tu hai torto”.

Come affrontare queste problematiche, così diffuse e preoccupanti, nei rapporti di coppia dei nostri giorni?

A questa domanda ha dato convincente risposta la dottoressa Pamela Alberti, psicologa, esperta nella moderna branca dell’”Enrichment coniugale”, nel corso di una conferenza-laboratorio tenutosi presso il salone parrocchiale di San Gottardo e organizzato a cura della Associazione Aiuto Famiglia, nel quadro del mese sulla “Promozione dell’unità familiare”

In apertura dell’incontro il presidente di “Aiuto famiglia”, Aldo Delfino, ha illustrato la storia della associazione, dalle prime intuizioni sino all’affermarsi, oltre ogni più rosea aspettativa, del successo del sito internet (www.aiutofamiglia.it) con le centinaia e centinaia di mail che giungono sempre più incalzanti, con richieste di aiuto e sostegno per le più diverse problematiche familiari. Alle mail risponde una squadra di volontari, di ispirazione cattolica, tutti formati adeguatamente e con molti anni di volontariato del settore alle spalle.

Il presidente Delfino ha anche presentato il check-up gratuito sull’intesa di coppia che l’associazione mette a disposizione di tutte le coppie che ne facciano richiesta.

Proprio nel quadro di questa formazione permanente è stato organizzato il laboratorio su “Comunicazione e conflitto” che si è tenuto domenica a San Gottardo.

La dottoressa Alberti, brillante psicologa varesina, ha sottolineato in apertura quanto sia importante che la metodologia di gestione del conflitto venga acquisita dalle coppie, particolarmente quelle più giovani, per prevenire una conflittualità che, deteriorando nel tempo il rapporto, conduca a contrasti insanabili e, in alcuni casi, a separazione e divorzio.

Questi percorsi si rivolgono a coppie funzionali, cioè coppie “normali”. che non vivono un disagio o una crisi conclamata e cercano di potenziare le abilità della coppia con l’obiettivo da una parte di migliorare ed arricchire la relazione e dall’altra di prevenire eventuali sviluppi problematici. Questo laboratorio è utile anche per le coppie già in crisi disponibili ad impegnarsi per migliorare la loro relazione.

Gli obiettivi principali del laboratorio sono quelli di riflettere sul ruolo della comunicazione nella gestione delle situazioni conflittuali, riconoscere i principali errori ed imparare a superarli

Sette i principali errori comunicativi che rendono più probabile il conflitto, danneggiano, in vario modo, il rapporto, mettendo a rischio la qualità e la stabilità della relazione. La dottoressa Alberti li ha presentati accompagnandoli con esemplificazioni di dialoghi “scorretti”.

I partecipanti sono stati coinvolti (è il metodo del “laboratorio”) in una serie di attività in cui dovevano esaminare questi comportamenti negativi, trovarne alternative positive, per trasformare il “conflitto” in dialogo costruttivo.

Molti si sono anche riconosciuti in certi comportamenti frutto di esempio, e lo hanno anche simpaticamente condiviso, in una crescente attesa della metodologia che aiuti a superare la conflittualità negativa e trasformarla in dialogo di coppia.

Come ad esempio il trasformare le “espressioni TU” (critiche verso l’altro) in un “IO messaggio”, con il quale esprimo il mio stato d’animo e le mie sensazioni.

Sostituire le cosiddette “Espressioni tu” (ad esempio, “pensi solo al tuo lavoro e alla carriera, non hai mai tempo per me”) con gli “io messaggio” (esempio: “Quando lavori così tanto, dimenticandoti anche dei nostri impegni, mi sento molto trascurato e quindi divento davvero triste,) ha in sé grandi potenzialità. Non solo perché questa modalità permette di comunicare in maniera costruttiva, invece che attraverso critiche, ma soprattutto perché tale modalità comunicativa ha molte più probabilità di attivare la responsabilità dell’altro e di motivarlo a cambiare il suo comportamento o almeno di rifletterci su. Al contrario le critiche fanno sentire l’altro attaccato e, come conseguenza, provocano una chiusura dell’altro.

Oppure come fermare la escalation di toni di un litigio con concordate pause di riflessione.

Sei le linee guida principali per migliorare il dialogo di coppia:

-          trovare il momento giusto

-          fare delle pause

-          non aspettare che sia troppo tardi

-          rimanere concentrati sulla situazione attuale (senza riandare al passato)

-          agire come una squadra (si vince insieme e non uno contro l’altro)

-          separare la comunicazione dal momento della ricerca di una soluzione

La dottoressa Alberti ha concluso il laboratorio con una serie di “regolette” da rispettare nel corso del dialogo, sia da parte di chi parla, che da parte di chi ascolta, per mettere in grado ognuno di esporre il proprio punto di vista, senza prevaricare l’altro.

“Regolette – ha detto – molto diffuse in America (in cui ha origine questa metodologia chiamata PREP) al punto che molte coppie ne hanno una versione su tavoletta magnetica attaccata al frigorifero in cucina”.

Chi ha partecipato all’incontro ha tratto la sensazione di essere venuto in possesso di una analisi molto precisa e di uno strumento molto potente per migliorare, se non risolvere, il problema della conflittualità di coppia.

Ne fanno fede i commenti, numerosi ed entusiastici che al termine sono stati consegnati al presidente Delfino. ”Molto interessante. Spero di riuscire a mettere in pratica subito questo metodo”. “E' stato molto costruttivo, ho capito i miei limiti e i miei errori”.

“Molto interessante e complimenti per l'impegno ad affrontare e dare ascolto a problematiche così importanti, ma ritenute spesso solo personali. Mi spiace avervi conosciuto così tardi nella mia storia (e crisi) perché ho riconosciuto molti miei errori e finalmente qualche alternativa.”

Come ha rilevato in conclusione uno dei partecipanti, nel dialogo di coppia occorre sfruttare i talenti, le capacità di comprensione e di amore reciproco che ci sono, esistono alla nascita di ogni amore. Ma come nella parabola dei talenti (proprio domenica era la pagina evangelica della Messa) occorre mettere a frutto i propri carismi e non aspettare o sperare che l’amore venga coltivato e fatto fruttare automaticamente, senza il nostro impegno personale.

Con la conferenza-laboratorio della dottoressa Alberti ne abbiamo avuto gli strumenti e sarebbe davvero grave colpa non metterli a frutto.

 

 

18/11/08: 50 anni insieme (evento a favore dell'unità familiare organizzato dal Comune di Genova)

La Civica Amministrazione genovese ha festeggiato le coppie residenti nel Comune di Genova che hanno raggiunto, nel corso del 2008, il traguardo dei cinquanta anni di matrimonio.  La manifestazione si è aperta alle 16,30 con la celebrazione  della S. Messa presso la Cattedrale,  seguita dalla cena, taglio della torta ed intrattenimento musicale nei saloni di rappresentanza della Stazione Marittima. Le coppie invitate sono state 1.717.

 

 

28/11/08: amare "per sempre" oggi

La conferenza è stata tenuta dalla prof.ssa Anna Bertoni, psicologa, docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Collaboratrice del Centro Studi e Ricerche sulla Famiglia della stessa Università e autrice di diverse pubblicazioni sia in Italia che all’estero.

Si è trattato della bellezza e della fatica dell'essere coppia oggi. Ampio spazio è stato dato alle azioni di cura e di prevenzione perchè la relazione di coppia si possa mantenere stabile e soddisfacente nel tempo.

 

Sintesi della conferenza

 

Introdotta dal presidente dell'associazione Aldo Delfino, la relatrice ha affrontato il tema analizzando la crescente fragilità coniugale che è sotto gli occhi di tutti, elencando gli aspetti negativi che ne sono la causa. Soprattutto ha sottolineato lo sbilanciamento della relazione di coppia sul versante affettivo rispetto all'impegno e alla scelta reciproca.
Nel mondo secolarizzato di oggi il "disimpegno" dal matrimonio è considerato un fatto "normale" e, per certi aspetti, questo favorisce le separazioni.
Tutto questo contrasta fortemente con le mansioni che la società affida alla coppia, cui vengono demandati compiti prima assunti dalla famiglia allargata, responsabilità prima trattate nel sociale, mentre i giovani considerano pur sempre il matrimonio una meta altamente desiderabile, e da adulti sognano di vivere un rapporto di coppia stabile.
La professoressa Bertoni ha quindi affrontato i temi e le metodologie per far maturare un rapporto di coppia stabile, affrontando tutte le sfide che i giovani debbono affrontare per costruire una vita a due solida ed appagante.
Di pronte ad una platea in cui erano presenti molti formatori della Associazione Aiuto Famiglia e del Centri di Preparazione al Matrimonio, la relatrice ha rilevato quanto sia importante il momento di formazione degli incontri prematrimoniali. Un percorso, in cui lei stessa è impegnata, prezioso per la crescita di un amore per sempre.
"Spesso - ha sottolineato - incontriamo nei percorsi prematrimoniali coppie conviventi, anche con figli, ma con gravi carenze sul piano del rapporto di coppia. Convivere è una scelta basata più sul piano affettivo che su quello dell'impegno e del sostegno reciproco, sul "qui e ora" più che sul "per sempre".
Un altro aspetto di criticità, spesso sottovalutato, è quello della autoreferenzialità della coppia che tende a diventare norma a se stessa e a sottostimare l'importanza delle relazioni all'interno delle quali è inserita, ad esempio quelle con la famiglia di origine. La famiglia di origine è il contesto di relazioni primario all’interno del quale ci formiamo e la sua Influenza si mantiene lungo tutto il corso della nostra vita, sia che ne vogliamo seguire la traccia, sia che ci si voglia diversificare in
uno stile coniugale che si distingua da quello dei genitori.
Un altro aspetto problematico è rappresentato dalla frase che molto spesso sentiamo dire ai giovani: "Ci sposiamo perché stiamo bene insieme", come se il mondo circostante non avesse peso o influenza sulla coppia. Invece la coppia, e non i singoli, dovrà rapportarsi con il sociale, con il mondo esterno.
Un altro aspetto da far maturare nelle giovani coppie è l'impegno a prendersi cura dell'altro, accettarne le specificità e le differenze e impegnarsi per il mantenimento della relazione. Anche gli affetti sono "educabili" e le diversità vanno coltivate come tali ed accettate reciprocamente.
"Il patto coniugale - ha rilevato la Professoressa Bertoni - si basa su di una valenza affettiva, che rappresenta la qualità della relazione (aspetti erotici, attrattiva, cura reciproca) e su di una valenza etico-normativa, che agisce sulla stabilità della relazione, sull'impegno a rispettare il patto. Il patto di coppia si basa sulla bellezza e la fatica, va continuamente rilanciato perché non si sta insieme automaticamente."
Argomenti questi che si sposano, è il caso di dirlo, con l'impegno che ci si assume con il S Sacramento del Matrimonio.
Sollecitata da una domanda la relatrice ha ribadito quanto sia importante la formazione su questi aspetti delle giovani coppie. Una formazione psicosociale che deve sfruttare ogni possibilità ed ogni momento per far passare un messaggio che oggigiorno è carente sia nella formazione familiare che in quella scolastica. Ecco perché gli incontri prematrimoniali nelle nostre parrocchie sono momenti formativi altamente significativi.
E se i figli non vogliono seguire i nostri insegnamenti? L'importante è da una parte proporci come interlocutori autorevoli e credibili per i nostri figli, in modo da essere un punto di riferimento per le loro scelte future, ha concluso la professoressa Bertoni, dall’altra legittimare i figli, se grandi, nella loro capacità di scelta.
 

 

 

Il laboratorio e la conferenza sono stati organizzati in collaborazione con Il Celivo